mercoledì 29 maggio 2013

T-post: il primo magazine al mondo indossabile

Abbiamo assistito  ad una rivoluzione dei mezzi di comunicazione, siamo passati dalla carta stampata a metodi sempre più multimediali. Questo processo evolutivo a fatto si che informazioni e notizie diventassero sempre più dinamiche in continuo aggiornamento, passando da attuali ad obsolete in un batter d'occhio o forse per meglio dire nel tempo di aggiornamento di una pagina.




Allora vogliamo segnalarvi un iniziativa in controtendenza a questo fenomeno inesorabile, Peter Lundgren ha creato  T-post: il primo magazine al mondo indossabile, o meglio stampato su una T-shirt .  



Un mensile diventato un vero e proprio cult, grazie alle sue tees grafiche che, numero dopo numero, si trasformano in pezzi da collezione. Ogni maglietta, infatti, ha due stampe: una interna – sul retro – che riporta fedelmente l’articolo del mese, l’altra esterna, sulla parte anteriore, che consiste nell'interpretazione grafica di quel contenuto. 


Vengono prodotte in edizione limitata e consegnate a casa degli abbonati che possono indossare il primo  "wearable magazine". E' possibile abbonarsi tramite il sito ufficiale tpostmag.


giovedì 23 maggio 2013

Iside Out Project! - “Use art to turn the world inside out” (JR)


Inside Out  The people’s art project
A global art project transforming messages of personal identity into works of art.






Inside Out Project è un progetto di arte globale, che trasforma messaggi di identità sociale in opere da esporre nelle città di tutto il mondo.
Il progetto nasce da un idea dell'artista francese JR dopo la premiazione ai TED Prize del 2011, il premio dato alle idee degne di essere diffuse e utili a cambiare il mondo. (www.ted.com)


Con i 100.000$ ricevuti l'artista avvia Inside Out! Ispirato al suo stile artistico (Flyposting) il progetto da la possibilità a chiunque di inviare i propri ritratti al sito (in bianco e nero) e ricevere a casa un propria un poster da affiggere nella propria città e mostrarlo così al modo. Non esiste un tema centrale del progetto, per partecipare basta avere la voglia di esprimere un tema sentito: speranza, diversità, futuro, violenza, amore, cambiamenti climatici, ... o anche la semplice voglia di dire al mondo "Hey, ci sono anche io"!
Tutti i progetti realizzati nel mondo vengono archiviati. documentati ed esibiti online sul sito www.insideoutproject.com, fino ad oggi hanno partecipato oltre 120.000 persone sparse per 108 stati diversi, si va dal centro di Parigi (in occasione delle rivolte delle banlieue), ai tetti degli slum di Nairobi, ai ritratti sul muro che separa Israele e Palestina (vedi foto sopra!)!
Ecco alcuni scatti tratti dal sito:

INSIDE OUT Save the Artic



INSIDE OUT Medellin, Colombia ("Children to dream big / Taking down of imagined boundaries")


INSIDE OUT Telaviv, Israel





e questo è link al video di JR alla conferenza TED del 2011:

JR TED prize 2011


lunedì 20 maggio 2013

Cuoio e acciaio

Nel 2008, l'architetto Geoff Franklin inizia ad andare al lavoro in bicicletta nel centro di Portland. Ogni giorno,deve portare la bici in spalla su per tre rampe di scale fino al suo ufficio. Si accorge che portarsi la bici in spalla non è così comodo e studia un modo per facilitarsi quel operazione quotidiana. Il cuoio, è la risposta, era il materiale ideale per i punti di contatto tra corpo e bicicletta.



Franklin spiega,"Il legno è spesso usato in architettura allo stesso modo,su un corrimano, o di una colonna di acciaio, il legno viene avvolto su superfici che vanno a contatto con la nostra pelle. Da una calda sensazione tattile che umanizza la struttura. Franklin crea il suo cinturino Portage, e nasce il Walnut Studiolo .



Walnut Studiolo mette in vendita molti degli accessori che crea su Etsy, o si può sperimentare in prima persona la fabbricazione di questi oggetti prendendo spunto da questi piccoli capolavori di artigianato.




this is your LIFE


giovedì 16 maggio 2013

Fragole in Idroponica - DIY

Prendendo spunto da vari blog e idee sparse per la rete ho deciso di avventurarmi nella coltivazione idroponica, e come "vittime" di questo esperimento ho scelto le fragole!
Partiamo da cosa è inanzitutto una coltivazione idroponica:
l'idroponica è una antica tecnica di coltivazione, alternativa alla classica terra, dove le radici delle piante sono contenute all'interno di un substrato inerte (nel mio caso ho usato le palline di argilla espansa) ed immerse in acqua arricchita da un concime liquido adatto, da cui la pianta può assumere le sostanze nutritive. Questo permette di ridurre drasticamente le innaffiature ed il consumo d'acqua ed inoltre velocizza il processo di crescita delle piante.

Esistono diversi sistemi di coltura idroponica, i due sistemi principali sono:


DWC (Deep-Water-Colture) (statico)
In questo tipo di coltivazione le radici della pianta sono immerse direttamente nel liquido nutritivo, che può essere mantenuto in movimento da una pompa ad'aria da acquario in modo da ridurre il rischio di formazione di alghe.



NFT (Nutrient-Film-Tecnique) (dinamico)

In questo tipo di coltivazione le radici invece non sono sempre immerse nel liquido nutritivo, ma vengono irrigate periodicamente tramite appositi sistemi di pompe e tubi che prendono l'acqua da un serbatoio e la portano alle radici. Questo tipo di tecnica risulta spesso più efficace della precedente, in quanto permette una migliore ossigenazione dell'apparato radicale favorendo la crescita della pianta.


Per il mio progetto ho scelto la coltivazione di tipo DWC, in quanto più facile da realizzare  e che comunque può dare ottimi risultati! In Internet si possono trovare nei siti dedicati a questo tipo di coltura (growshop) molti sistemi gia fatti e proni all'uso, ma  a mio avviso i prezzi sono elevati e poi c'è molto più gusto nel costruirsi le cose nello spirito del Do It Yourself!
Prendendo spunto da Eliooo, un interessante progetto di un designer italiano (Antonio Scarponi), ho deciso di costruire il mio vaso per idroponica partendo da una contenitore Ikea (costo 2,50€)! Tramite una sega a tazza e un trapano ho creato sul coperchio 5 fori di dimensione leggermente inferiore rispetto ai futuri vasi, in modo che una volta inseriti i vasi non tocchino il fondo della scatola e permettano alle radici di crescere liberamente.


Successivamente ho preso le mie piantine di fragola già cresciute in terra, le ho tolte dal vaso e ho lavato le radici fino ad eliminare ogni residuo di terriccio presente. Per fare questa operazione conviene avere la terra della pianta un pò secca in modo che la maggiore parte si stacchi gia con le mani, e successivamente bisogna passare le radici sotto acqua corrente e rimuovere gli ultimi residui, avendo cura di non distruggere le radici!
Una volta ottenute le piantine libere dalla terra le ho sistemate nei vasi, mettendo prima sul fondo dell'argilla espansa, poi la pianta e poi nuovamente argilla fino a riempire il vaso.
Poi una volta sistemati i vasi nel coperchio ho aggiunto l'acqua con il liquido nutriente (6 litri d'acqua + 15 ml di fertilizzante per idroponica) al contenitore che funge da serbatoio e sistemato il coperchio con i vasi, in modo che siano immersi per circa 2/3 in acqua...ed ecco realizzata una semplice ma funzionale coltivazione idroponica!
Le uniche cure da prestare successivamente sono di cambiare dopo 2-3 settimane il liquido (o quando viene esaurito) e controllare che non si formino alghe, per questo può essere sufficiente prendere un contenitore che non lasci passare la luce ed usare eventualmente un areatore per acquari per tenere l'acqua in movimento... Per il resto basta aspettare e osservare la crescita! Le prime fragole a me sono venute ad inizio Maggio dopo circa un mese di coltivazione!



mercoledì 15 maggio 2013

Bamboo bike

Un progetto interessante che vede l'utilizzo del bamboo come materiale per la costruzione di telai da bici.



Fenomeno che trova uno sviluppo in organizzazioni e officine creative nelle maggiori città europee, da un pò vengono organizzati workshop dove vengono insegnate le procedure d'assemblaggio e vengono forniti dei veri e propri kit, completi di baboo. 




In Africa la diffusione di questo mezzo è sostenuto da diversi progetti della Nazioni Unite, per favorire lo sviluppo della popolazione garantendo un mezzo di trasporto assolutamente economico e funzionale, oltre che ecologico.


Bamboo bikes from Greenleavesinfo on Vimeo.

Nella capitale tedesca va per la maggiore l'officina di Daniel Vogel-Essex and Stefan Brüning, titolari della Ozon Cyclery. Assieme alla bici, a fine workshop vi rilasciano anche una garanzia sulla tenuta della stessa.





(tratto da wired.it)

lunedì 13 maggio 2013

Giardino di Tillandsie, un filtro naturale!



Tillandsia è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae, originarie del Centro America.



Senza radici sotterranee, assorbono il loro nutrimento dall'umidità dell'aria (conosciute anche come Garofano d'aria). Vivono generalmente sulle cime degli alberi o sulle rocce, nelle zone dove sono più diffuse è comune trovarle anche su pali e fili elettrici oltre che sulle antenne televisive. Assieme all'umidità catturano anche il pulviscolo atmosferico che contiene agenti inquinanti, per questa proprietà sono stati eseguiti studi volti ad utilizzare queste piante come bio-rivelatori di inquinanti atmosferici


La pianta è stata testata per sei mesi sulla trafficatissima circonvallazione di Firenze, per iniziativa del botanico Luigi Brighigna dell'Ateneo fiorentino, che ha poi portato le piantine "inquinate" al dipartimento di chimica 'Ciamician' di Bologna, attrezzato per studiarle. Secondo i risultati del test, resi noti dall'Università di Bologna, la Tillandsia può essere usata per monitorare l'inquinamento, ma anche, in dosi massicce, per assorbire le polveri cariche di idrocarburi policiclici aromatici, ovvero i benzopireni accusati di essere cancerogeni, provenienti dall'incompleta combustione della benzina e del gasolio.

 La mancanza di radici ha permesso inoltre, di analizzare le sostanze depositate escludendo le interferenze con il terreno. La Tillandsia non solo cattura gli inquinanti, ma è in grado di assorbirli ed eliminarli, metabolizzandoli, ovvero "mangiando" una discreta quantità di inquinanti: 0,2 milligrammi per chilogrammo di pianta. Costa poco e sono già state ipotizzate le applicazioni: una piccola parete può essere usata per disinquinare un appartamento, ma non si esclude in futuro l'ipotesi di interi pannelli pieni di piante da collocare sulle autostrade e sulle vie cittadine di grande traffico.

(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

Questo è il nostro giardino di Tillandsie, ma grazie all'assenza di radici ci si può sbizzarrire a creare composizioni dal design più o meno ricercato!

venerdì 10 maggio 2013

Bicycledbikes


Riciclare auto usate, trasformandole in biciclette?  Ora è possibile, come mostra il progetto bicycledbikes .




Nato da un'idea di una ditta creativa spagnola Lola Madrid, realizzarne una in casa non è sicuramente alla portata di tutti, ma è una bella idea di riciclo creativo,in qualche modo anche poetico. Un veicolo a combustibile fossile che da vita ad un mezzo simbolo del eco-sostenibilità .





“Because every Bicycled is made out of real car parts, there won’t be two of a kind. That’s the key to a product designed to use as much car waste as it can.”

giovedì 2 maggio 2013

Windows Farm, l'orto da monolocale

Abiti in un monolocale o in un appartamento in città senza balcone? ma non vorresti precluderti la possibilità anche tu di avere un tuo piccolo orto personale e magari la soddisfazione di mangiare qualcosa coltivato da te? Ecco allora un bel progetto che rispecchia a pieno la filosofia del Diy e del riciclo.


il progetto nasce e cresce tramite una community  .windowfarms  da cui è possibile scaricare le istruzioni dettagliate (http://www.windowfarms.com/build-your-own/) per creare il vostro orto verticale.


o se vi interessa comprarne uno già fatto dal design accattivante, c'è la possibilità di acquistare un kit pronto da montare.


Orto sul Balcone - Parte 1

L'idea di questa'anno, visto il clima generale di risparmio e la riscoperta voglia di creare e realizzare,  è la creazione di un piccolo orto casalingo, non solo di erbe aromatiche ma anche di qualche simpatica verdura, nel tentativo di scollarsi un pò dalla magica accoppiata divano+televisione e di sfruttare in maniera più produttiva (e sana!) un pò del tempo libero che si passa a casa!
Quindi da circa un mese è iniziato l'esperimento di un orto sul balcone, in internet si possono trovare vari e siti e blog che danno consigli su come realizzarlo, coltivando alcune piante con la tradizionale tecnica in terra mentre altre sfruttando l'innovativa tecnica idroponica (innovativa si fa per dire visto che esiste dai tempi dei Babilonesi!).

Su questo sito si può trovare una semplice guida scaricabile gratuitamente per iniziare da zero a coltivare il proprio terrazzo!

http://www.coltivareorto.it/coltivare-orto-ebook.html



Mentre qui potete "gustarvi" un video sulle potenzialità della cultura idroponica (o acquaponica) di ortaggi!